Molti cavalli soffrono di dermatiti del pastorale o ragadi. Questi soggetti spesso non riescono a guarire completamente o vengono colpiti dalla patologia in modo ricorrente.
Ma cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Le dermatiti del pastorale sono costituite da una serie di condizioni che presentano sintomi e lesioni simili ma possono avere cause diverse. Inoltre spesso entrano in gioco vari fattori predisponenti (ad esempio genetici o ambientali) che si aggiungono alle suddette cause e contribuiscono alla cronicità del problema.
Torniamo ai segni clinici: come si presentano le lesioni dei pastorali?
Come dicevamo la tipologia di lesioni non è strettamente legata alla causa e le alterazioni possono presentarsi singolarmente o in combinazioni variabili. Generalmente si riscontrano: arrossamento (eritema), perdita di pelo (alopecia), desquamazione, croste, papule, erosioni o ulcere e ispessimento cutaneo. Il tutto più o meno accompagnato da gonfiore (edema), prurito e dolore.
Ma quindi quali possono essere le cause?
Infezioni virali, batteriche o fungine, presenza di parassiti o forme allergiche (tra cui la dermatite da contatto), malattie immunomediate, traumi, agenti irritanti, dermatite solare e neoplasie.
E i fattori predisponenti?
Tra i più frequenti fattori che predispongono alla formazione di ragadi si elencano l'umidità eccessiva, il fango, la lettiera sporca, il pelo lungo in alcune razze equine e la cute depigmentata (balzane).
Perchè è importante la visita dermatologica?
Data la facile cronicizzazione e la difficoltà ad ottenere la completa remissione, è fondamentale capire il prima possibile quali sono i fattori in gioco in ogni singolo caso. Durante la visita la raccolta dell'anamnesi, per capire come sono insorte e come si comportano le lesioni, è una parte molto importante.
Questa deve sempre essere accompagnata da indagini diagnostiche che, a seconda del caso, includono: brushing o raschiato, esame microscopico del pelo, esame citologico, esame batteriologico o micologico, biopsia con esame istologico e a volte anche esami del sangue.
Sulla base di questi dati il Medico Veterinario stabilirà quale sia la terapia migliore in quella fase del problema e in base alla successiva evoluzione, potrà consigliare una corretta gestione a lungo termine per evitare le recidive. Saltare questo passaggio porta generalmente al fallimento delle terapie e contribuisce a rendere la condizione cronica.
La tentazione di mettere subito sui pastorali creme e prodotti di vario tipo è forte e diffusa, ma questo compromette molto il quadro clinico rendendo poi difficile l'iter diagnostico e la risposta alla terapia. Ricordo anche che le croste non vanno mai staccate! Inoltre la cronicizzazione altera, a volte in modo permanente, la cute dei pastorali e questo complica molto la gestione alzando notevolmente il rischio di recidiva.
Ci sono altri aspetti da considerare?
Si! Il grado di attività fisica ha un ruolo decisamente rilevante per la guarigione delle ragadi. La cute dei pastorali è sottoposta a continuo movimento, oltre ad essere esposta ad agenti ambientali come ad esempio la sabbia! Eliminare il contatto con determinati tipi di terreno è indisipensabile nei casi di dermatite da contatto (sabbie bianche) o da fango. Ridurre l'esercizio è necessario durante il processo di guarigione perchè il continuo movimento impedisce alle lesioni di guarire completamente (anche se spesso sono microscopiche e non si vedono!). Questo è uno dei fattori perpetuanti e predispone alle continue recidive. Riprendere il normale carico di lavoro troppo presto risulta quasi sempre in un ripeggioramento.
Per ulteriori informazioni lasciate un commento, scrivete a bfdermavet@gmail.com, compilate il form di prenotazione visita oppure inviate un messaggio Whatsapp a 3275794810.
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